La “vecchia” concezione di lavoro è ormai stata superata, grazie all’introduzione su larga scala del lavoro da remoto.

Infatti, sebbene questa metodologia di lavoro esista già da tempo, ha trovato un’ampia applicazione durante il periodo legato alla pandemia da Covid-19.

Insomma, come probabilmente ti ricorderai, con l’introduzione del lockdown, tutti noi ci siamo trovati chiusi nelle nostre abitazioni e, per non far fermare il lavoro, abbiamo dovuto portarlo a casa nostra.

Dopo le prime difficoltà iniziali, in molti hanno iniziato ad apprezzare il lavoro da remoto, chiamato anche smart-working o remote working. Tuttavia, secondo il Ministero della Salute, questo rischia di provocare alcuni danni per la salute ed, in particolare, per la nostra postura.

Ammettilo, hai mai lavorato dal tuo letto?

Oppure da una scomoda sedia della cucina?

Oggi ti forniremo i 5 segreti essenziali da mettere in pratica quando lavori in smart-working.

Come devo stare seduto al PC? Ecco cosa dice il Ministero della Salute

Prima di cominciare a vedere quali sono i nostri consigli per mantenere una buona postura anche lavorando da remoto, vogliamo farti capire quali sono le linee guida del Ministero della Salute:

  • Schiena appoggiata allo schienale
  • Non appoggiarti ai braccioli della sedia
  • Le ginocchia devono formare un angolo di 90 gradi
  • I piedi devono essere ben appoggiati al pavimento
  • Non tenere le gambe incrociate
  • Alzati ogni mezz’ora

Insomma, ora che sei a conoscenza delle linee guida del Ministero, possiamo partire con i cinque segreti per mantenere una buona postura lavorando da remoto.

1- Attento a come posizioni il monitor

Il primo punto a cui devi fare attenzione riguarda la posizione dello schermo del tuo PC rispetto agli occhi. Infatti, la prima riga del testo dovrebbe essere posizionata alla stessa linea dei tuoi occhi perché solo così riuscirai a tenere il collo in una posizione ottimale.

Quindi, come avrai capito, l’obiettivo è uno: procurare poco stress al collo. Di conseguenza ti consigliamo anche di muovere gli occhi quando leggi qualcosa al PC e non la testa.

2- A che distanza deve essere il monitor dagli occhi?

Il secondo punto riguarda sempre il rapporto monitor-occhi, ma in questo caso si parla di distanza. Questa dovrebbe essere di almeno 50 centimetri.

Ma come calcolarla? Per evitare di misurare tale distanza, puoi calcolare la lunghezza del tuo braccio: quella sarà la distanza ottimale da tenere dal monitor.

3- Ecco come posizionare la tastiera

Un terzo fattore da considerare riguarda la posizione della tastiera. Infatti, questa dovrebbe trovarsi poco più in basso rispetto ai gomiti in modo che, mentre scrivi, le mani abbiano un’apertura di 100 gradi circa.

4- Come devo sedermi sulla sedia?

Prima di tutto, come avrai capito dalla domanda, devi avere una sedia. Insomma, è severamente vietato lavorare dal letto o dal divano di casa tua. Come suggerisce il Ministero della Salute, dovresti posizionarti bene sulla sedia, tenendo la schiena ben salda allo schienale, in modo che rimanga dritta. Anche le spalle dovranno essere tenute indietro.

5- Fai delle pause

L’ultimo segreto che vogliamo svelarti riguarda l’importanza delle pause. Infatti, dovresti farne una ogni 30 minuti per poter riposare la vista e sgranchirti le gambe.

Quali sono i lavori che ti fanno passare più tempo al PC?

La maggior parte dei lavori che puoi svolgere da remoto, quindi anche da casa tua, sono quelli legati alle professioni digitali, come il copywriter, il social media manager o l’influencer. In alcuni casi è possibile svolgere queste attività come lavoratori dipendenti, ma molto spesso si sceglie di seguire la strada del lavoro autonomo, aprendo la Partita IVA, come liberi professionisti o ditte individuali. In questi casi, avrai la possibilità di scegliere autonomamente i tuoi orari, i tuoi luoghi di lavoro e, soprattutto, i tuoi guadagni.

Se vuoi aprire la Partita IVA ti consigliamo di parlare con un commercialista, come il team di Fiscozen. Con loro potrai ricevere una consulenza gratuita e senza impegno con un esperto fiscale al quale potrai fare tutte le tue domande sul lavoro autonomo.